obiettivi formativi

Obiettivi formativi

Obiettivo del Corso Magistrale in Archeologia, Filologia, Letterature e Storia dell’Antichità è quello di formare operatori atti a svolgere validamente mansioni di alta responsabilità nei settori dell’industria culturale ed editoriale d’interesse storico-archeologico e umanistico, futuri studiosi impegnati in ambito universitario o negli istituti di ricerca, funzionari preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale (biblioteche, archivi, fondazioni, soprintendenze, musei), liberi professionisti nelle società, nelle imprese e nella cooperative specializzate in consulenza e servizi.

Gli obiettivi formativi specifici e i risultati di apprendimento attesi sono declinati nel percorso didattico di entrambe le classi di Laurea in specifiche aree di apprendimento. La progettazione dell’architettura del Corso di studio prevede, infatti, che l’inserimento di materie pertinenti a specifici gruppi disciplinari, nei percorsi formativi di entrambe le classi di laurea, sviluppi conoscenze e competenze mirate alla definizione dei profili professionali prescelti.

 

In entrambi i percorsi, di Archeologia (LM-2) e di  Filologia, Letterature e Storia dell’antichità (LM-15) le materie archeologiche e storico-artistiche, distribuite con peso più o meno consistente nell’arco del biennio (da 42 a 66 cfu in LM-2 e da 12 a 66 cfu in LM-15), mirano all’acquisizione di conoscenze disciplinari approfondite sulle testimonianze (materiali, iconografiche, monumentali, culturali) pertinenti a diversi contesti cronologici e geografici. La loro combinazione, inoltre, sviluppa competenze trasversali nella interpretazione critica delle fonti primarie, nella corretta impostazione della ricerca e dell’analisi storico-artistica, iconografica, iconologica e antropologica dei documenti, e nella valorizzazione del contesto e dell’àmbito socio-culturale di pertinenza del bene.

Le discipline storiche (alle quali sono riservate nel biennio di LM-2 almeno 12 crediti formativi e da 12 a 66 cfu in LM-15), contribuiscono, da un lato, alla corretta interazione con il documento, che è il risultato di una elaborazione dell’epoca e della società che l’ha prodotto, dall’altro sviluppano, nella declinazione storiografica, gli strumenti ermeneutici dello studente, attraverso la conoscenza delle modalità e dei meccanismi di selezione che hanno consentito la conservazione e trasmissione ai posteri del bene e/o delle fonti ad esso relative, sviluppandone anche la capacità di valutare l’incidenza della civiltà antica nello sviluppo della coscienza moderna.

L’integrazione con saperi filologico-letterari rappresentati da un’ampia gamma di discipline (filologia, archivistica, paleografia, codicologia, papirologia) e inseriti nel percorso formativo obbligatoriamente per almeno 12 cfu e fino a 42 cfu in LM-2 e a 66 cfu in LM-15, mira a fornire conoscenze ampie e diversificate sulle lingue e le letterature classiche ai fini dell’insegnamento; lo studio di queste ultime, inoltre, e il corretto inquadramento delle diverse tipologie di fonti documentarie e testuali sviluppa competenze ‘tecniche’ (paleografiche, linguistiche, critico-testuali) e strumenti filologici appropriati per l’esegesi e la corretta valutazione della costituzione di un testo.

Agli insegnamenti rivolti all’acquisizione di conoscenze e competenze in specifici ambiti cronologici, tematici e geografici, dalla preistoria all’età medievale, si affiancano discipline dal carattere più metodologico che, insieme all’offerta di scavi archeologici, laboratori o tirocini (6 cfu) mirati all’analisi, alla classificazione, al rilievo e alla schedatura di manufatti, documenti e testi, sviluppano competenze utili: 1) ad impostare correttamente la ricerca storico-archeologica e filologico-letteraria; 2) a gestire e a conservare il patrimonio culturale; 3) ad acquisire padronanza nell’utilizzo adeguato di strumenti e tecniche finalizzati alla sua indagine e salvaguardia.

Particolare cura viene riservata nell’offerta didattica e, in particolare in quella delle discipline archeologiche, non solo all’acquisizione di strumenti tradizionali della ricerca archeologica e storico-artistica (conoscenze su materiali e tecniche per la corretta classificazione, schedatura dei materiali secondo gli standard catalografici ICCD, documentazione grafica dei reperti, rilievo grafico e topografico, analisi archeometriche), ma anche alla conoscenza delle più innovative tecnologie applicate alla diagnostica, alla conservazione, all’elaborazione, all’analisi e alla gestione dei beni culturali (strumenti informatici per la documentazione, l’archiviazione, la gestione, la rappresentazione e l’elaborazione dei dati archeologici e cartografici). Visite guidate, lezioni svolte in musei, aree archeologiche, complessi monumentali, biblioteche e archivi (si veda Le nostre attività) favoriscono l’approccio alle problematiche museologiche, museografiche, bibliografiche e biblioteconomiche. Il frequente coinvolgimento degli studenti ad attività didattiche integrative (si veda Le nostre attività), quali seminari, iniziative culturali e scientifiche, spesso realizzate di concerto con il Dottorato in Storia antica (che costituisce il natuarale prosieguo del percorso formativo per molti degli studenti) e con Enti preposti alla tutela e/o alla valorizzazione del patrimonio, quali Musei, Soprintendenze, Enti di ricerca, Associazioni culturali e Istituti di formazione secondaria, mira, inoltre, a sviluppare in essi l’approccio alla promozione e comunicazione della cultura umanistica, e capacità organizzative e gestionali in relazione all’industria culturale, nello specifico ambito dell’organizzazione di eventi e della produzione e coordinamento di pubblicazioni e iniziative relativi alle civiltà preistoriche, antiche e medievali e al loro lascito letterario, artistico, storico-culturale. Ulteriori 12 crediti formativi a scelta libera sono previsti, infine, nel percorso dello studente che potrà selezionare uno o due insegnamenti tra tutti quelli erogati dall’Ateneo. Alla dilatazione del concetto di bene corrisponde, infatti, nell’ambito applicativo odierno, la richiesta che il professionista e il ricercatore che opera nei Beni Culturali (in ambito pubblico e privato), unitamente a capacità di gestione, amministrazione, tutela e valorizzazione dei beni di interesse archeologico, storico-artistico, librario e a capacità didattiche relative alle civiltà antiche e al loro lascito letterario, artistico, storico-culturale, possieda competenze multi-disciplinari. Da qui, la necessità di acquisire conoscenze e procedure metodologiche di discipline di tradizione più recente (ad esempio storia della fotografia o teoria dei linguaggi visivi e audiovisivi) e di un insieme variegato di altri saperi (di ambito medico, zoologico, botanico, climatologico, antropologico, politico, giuridico, sociologico, linguistico ed economico ecc.).